La Giunta Regionale Veneta ha deliberato un nuovo provvedimento ristori

La Giunta Regionale Veneta, di fronte alla richiesta di ulteriori sacrifici chiesti alle imprese causa il perdurante rischio contagio da Covid-19, ha deliberato – in via preliminare – un nuovo provvedimento ristori.
L’Assessore regionale Bini, ha anticipato che il nuovo provvedimento ristori si basa sulla LR 1/2021 che prevede l’attivazione di ulteriori contributi a favore degli operatori economici e può contare su una dotazione finanziaria di 21,4 milioni di euro.
Potranno presentare domanda le imprese risultanti attive alla data del 23 febbraio 2020 ed ancora attive alla data di presentazione della domanda.
Le imprese stagionali possono presentare domanda anche se sono nel periodo di inattività.
LE DOMANDE POTRANNO ESSERE PRESENTATE
a partire dalle ore 8.00 del 18 marzo fino alle ore 20.00 del 29 marzo
tramite il sistema Istanze on line a cui si accede dal link pubblicato sul sito istituzionale della Regione, dove si possono scaricare anche i moduli e trovare informazioni e approfondimenti su come compilare la richiesta.
I beneficiari del contributo sono i soggetti che, in conseguenza del perdurare della situazione pandemica e dei conseguenti provvedimenti di restrizione o chiusura delle attività, hanno subito una perdita del fatturato uguale o superiore al 20% confrontando l’importo medio mensile del fatturato al 31 dicembre 2019 con l’importo medio mensile del fatturato al 31 dicembre 2020; con sede legale o sede secondaria o unità locale in Friuli Venezia Giulia ed essere iscritti al registro delle imprese (tranne che per guide turistiche, bed and breakfast e maestri di sci, per i quali valgono le iscrizioni ai rispettivi albi o elenchi riconosciuti dalla Regione).
Gli importi di ristoro variano a seconda delle categorie individuate con i Codici Ateco.
IN GENERALE QUESTI I RISTORI:
- commercio al dettaglio e commercio ambulante € 1.000;
- agenti e rappresentanti di commercio dell’alimentare e tessile € 500;
- fabbricazione e confezionamento legati all’abbigliamento € 700;
- filiera eventi (congressi, matrimoni, cerimonie) tra € 700 e € 400.
- filiera trasporto di persone, agenzie viaggio e guide ristori di € 700 o € 4.500 (l’importo massimo è per agenzie di viaggio e tour operator);
- filiera della pubblicità (che include ad esempio agenzie di pubblicità, servizi di marketing, traduzione e interpretariato) € 700.
Una maggiore specificazione è data alla filiera ho.re.ca (hotellerie – restaurant – caffè) a cui vanno ristori per importi variabili tra € 1.000 ed € 10.000.
I ristori più alti sono previsti nel settore alberghiero sono attribuiti agli alberghi di montagna con una differenziazione in base alla capienza:
- € 4.500 per alberghi fino a 30 posti letto;
- € 7.000 per capienza da 31 a 60 posti letto;
- € 10.000 per capienza superiore ai 60 posti letto.
Nel resto della regione, per le medesime fasce di capienza, i ristori riconosciuti agli alberghi sono rispettivamente: € 2.500 – € 5.000 ed € 8.000.
L’Assessore Bini segnala che – inizialmente – per bar e ristoranti è stata introdotta una differenziazione negli importi a seconda della fascia di rischio di appartenenza.
I bar e ristoranti delle province di Udine e Gorizia avranno contributi pari a € 2.000 (bar) e € 2.500 (ristoranti), mentre quelli di Pordenone e Trieste di € 1.400 (bar) e di € 1.800 (ristoranti). Qualora, come specificato da Bini, la regione venisse interamente classificata in zona arancione gli importi verranno uniformati.
Nel settore sportivo vengono ristorati:
- € 1.500 gestori di palestre, piscine e i maestri di sci. Questi ultimi devono risultare iscritti all’albo del Collegio dei maestri di sci per l’anno 2021 e risultare in possesso di uno di questi requisiti: per i soci delle scuole di sci autorizzate avere conseguito un reddito superiore a € 2500 (si fa riferimento al quadro RH della dichiarazione dei redditi 2020 per il 2019) o, per i professionisti individuali, essere in possesso di Partita IVA nel 2020 e 2021.