Decreto Natale, ristori immediati per bar e ristoranti: Misura da 645 milioni di euro

Il nuovo provvedimento stanzia 455 milioni subito e altri 190 nel 2021 per le attività di ristorazione che subiranno danni a causa delle nuove misure restrittive varate per il periodo natalizio. Il ristoro sarà pari a quello già ottenuto in base al decreto Rilancio di maggio.
Ristori immediati per bar e ristoranti, per compensare le perdite di fatturato di ristoranti e bar a causa delle norme restrittive anti-Covid per il periodo natalizio, contenute nel nuovo decreto approvato il 18 dicembre dal Consiglio dei ministri (LE FAQ). Lo prevede lo stesso decreto, che stanzia 455 milioni di euro per l'anno 2020 e 190 milioni di euro per l'anno 2021 a ristoranti, bar e mense che dovranno restare chiusi nel periodo festivo. “Il contributo viene dato a chi abbia già goduto da quello disposto dal decreto rilancio” del maggio 2020 “e non può essere superiore a euro 150.000”, si legge nel testo della norma. Il ristoro sarà pari a quello già ottenuto in base al decreto Rilancio.
Gli aiuti andranno a bar, ristoranti, agriturismi, catering e mense che hanno già beneficiato del ristoro versato dall'Agenzia delle Entrate la scorsa estate. La cifra sarà la stessa di allora, quindi inferiore rispetto a quella ottenuta per il mese di novembre con i decreti Ristori.
Un contributo a fondo perduto uguale a quello ricevuto in estate sulla base del decreto Rilancio. Dunque inferiore alla cifra ottenuta invece per il mese di novembre con i decreti Ristori, che ai ristoranti e ai bar hanno destinato un aiuto doppio rispetto a quello precedente, e solo per chi fattura meno di 5 milioni di euro.
E’ quanto prevede il nuovo decreto legge sulle restrizioni natalizie anti Covid varato dal governo venerdì sera. Come rivendicato dal premier Giuseppe Conte, il provvedimento prevede (a valere sui soldi stanziati con i decreti Ristori) 645 milioni per gli esercizi costretti a chiudere dal 24 dicembre al 6 gennaio, decisione che ribalta quanto previsto dal dpcm del 3 dicembre in base al quale nei giorni di Natale, Capodanno e Santo Stefano i ristoranti avrebbero potuto aprire a pranzo. In particolare 455 milioni sono disponibili di qui a fine anno e altri 190 per il 2021. In più con la manovra dovrebbe arrivare come ulteriore aiuto l‘Iva agevolata al 10% sul cibo da asporto.
La tabella con i codici Ateco dei destinatari del contributo comprende ristoranti, agriturismi, gelaterie, pasticcerie, catering, mense e ristorazione su treni e navi. Compreso anche chi fa solo asporto. Esclusi gli hotel.
Anche questa volta a versare i soldi sul conto corrente di chi ne ha diritto sarà l’Agenzia delle entrate. Ma il decreto stabilisce che i soldi andranno solo agli esercizi che hanno “già beneficiato del contributo a fondo perduto di cui all’articolo 25 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34″, cioè appunto il decreto Rilancio. La cifra che spetta è appunto la stessa già ricevuta in estate. Si tratta quindi del 20% della differenza di fatturato tra aprile 2020 e aprile 2019 per chi avesse avuto ricavi 2019 sotto i 400mila euro, del 15% della differenza in caso di ricavi tra 400mila euro e 1 milione e al 10% con ricavi tra 1 e 5 milioni. In ogni caso il contributo massimo sarà di 150mila euro.
CONVERTITO IN LEGGE IL DECRETO RISTORI DA 27 MILIARDI
Intanto, è stato convertito in legge il decreto ristori, il maxi provvedimento che mette insieme quattro decreti varati in poco più di un mese e vale oltre 19 miliardi sul 2020 e 8 sul 2021, per sostenere l'economia e rafforzare la risposta della sanità nella lotta al coronavirus.